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Serata 5 maggio 2010


23 Apr

Le domande: come posso essere felice? come posso avere una vita felice? sottendono la risposta alla domanda universale: che cosa è la felicità?

A partire dall’assunto kierkegaardiano che la vita può essere capita solo all’indietro, ma va vissuta in avanti, posso usare come efficace strumento di riflessione, nel tentativo di risposta, la  storia della filosofia. I filosofi si sono posti questa domanda agli inizi del loro stesso filosofare e con l’indagine filosofica hanno fornito le loro risposte. E, a ben guardare, posso leggere la storia della filosofia come storia della felicità.

Mi metto in dialogo con loro – uomini e filosofi – che sono anche il mio passato per analizzare come posso essere felice io oggi che vivrò domani. Uno sguardo al passato come storia del pensiero felice.

L’età antica. La proposta è quella di vedere e comprendere come intendessero la felicità i filosofi della Grecia antica là dove la filosofia occidentale è nata.

Ho scelto tre filosofi che hanno pensato e parlato della felicità come fine ultimo della vita e del filosofare stesso. Punto essenziale e centrale della loro riflessione. Tre uomini che hanno considerato come assunto di base che tutti gli uomini vogliono essere felici.

Come è possibile realizzare allora la felicità? Che cosa è la felicità?

La filosofia nata essa stessa come risposta a questa domanda e come mezzo e strumento addatto al raggiungimento del fine ultimo, del bene più grande che l’uomo possa desiderare per sè: la felicità.

Mettiamoci in dialogo con loro e parliamo con loro della felicità.

Socrate: la vita felice è vita coerente con se stessi laddove la felicità è realizzazione di sè.

Aristotele: la vita felice è vita moderata laddove la felicità è attività secondo virtù.

Epicuro: la vita felice è vita piacevole laddove la felicità è piacere.

Come possiamo noi usare criticamente questi pensieri?

Che cosa è utile a me oggi di queste visioni per poter essere felice?

Questi uomini mi raccontano che la felicità è possibile per l’uomo. Questi filosofi mi spiegano come secondo loro è possibile che l’uomo sia felice e, in questa possibilità, mi conducono alla prima premessa essenziale per un discorso sulla felicità.

La felicità esiste, è reale, è propria dell’uomo: essere felici è possibile e solo nella possibilità si dà il suo compimento, la sua attuazione.

Per ogni uomo, e quindi per tutti gli uomini,  vi è questa possibilità: partendo dal desiderio di essere felice, indagando cosa sia la felicità, nella scoperta di essere in grado di pensarla è proprio lì che è la felicità.

Se la felicità è possibile, essa esiste e se esiste, ho modo di possederla.